VERSO IL PATTO PER RICOSTRUZIONE E SVILUPPO, SEI PROGETTI DA LEGACOOP
Settore: LEGACOOP MARCHE
Da dicembre si sono insediati in Regione, presso l'Isato e sotto il suo coordinamento, un tavolo istituzionale e quattro gruppi tematici per concertare un “Patto per la ricostruzione e lo sviluppo” nelle aree del sisma. Vi partecipano le rappresentanze di enti territoriali, associazioni imprenditoriali, sindacati, Università e i dirigenti della Regione. L’obiettivo è di concordare un piano di interventi ad hoc che concentri le risorse disponibili su un ventaglio di progetti congiuntamente ritenuti strategici.
L’dea di fondo condivisa è che il fattore chiave su cui fare leva nella ricostruzione di insediamenti e comunità è la rigenerazione socio economica dei territori e che per far questo non è possibile gestire processi di ricostruzione coerenti con le vocazioni dell’area senza delineare una strategia di sviluppo territoriale. In una visione ampia e complessa, basata sulle profonde connessioni con il contesto territoriale e con le dinamiche culturali e socio economiche che ne garantiscono sopravvivenza e identità, c’è estremo bisogno di restituire prospettive di futuro a comunità attualmente "spaesate", sfrangiate e disperse, che rischiano di abbandonare definitivamente le aree interne dell'Italia centrale.
“Il problema forse maggiore della ripresa dello sviluppo economico dell’area – così abbiamo focalizzato come Legacoop il nostro contributo – è quello dell’attivazione sul territorio delle risorse umane necessarie alla progettualità: sono ancora pochi nelle aree colpite i gruppi di interesse, le comunità di intervento necessarie per attivare una progettualità efficace dal basso. E si delinea forte il rischio che provvedimenti e progetti siano calati dall’alto, senza che poi trovino risorse sociali, culturali, imprenditoriali adeguate per una realizzazione efficace e condivisa.”
È in questa direzione, quindi, che abbiamo già proposto sei progetti:
1. Sviluppo dell’economia sociale e cooperativa puntando ad attivare una pluralità di soggetti in quanto potenziali soci-cooperatori (lavoratori, imprenditori, cittadini-utenti) come componente virale per la coesione e la competitività dei territori colpiti dal sisma, attivando progettualità, risorse e capacità di collaborazione dal basso, oggi inedite;
2. Strutturazione di reti di beni culturali a valenza turistica, per valorizzare e mettere in rete ciò che il territorio offre, coordinando il patrimonio artistico, naturale, paesaggistico, architettonico e culturale locale promuovendone la fruizione integrata, stimolando la domanda e qualificando le condizioni di accesso, mediante servizi integrati che creino anche occupazione sul territorio;
3. Progetto Appennino: la montagna come occasione di sviluppo e occupazione, per la messa in sicurezza del territorio in prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico, la riqualificazione e valorizzazione ambientale delle aree forestali anche in chiave turistico-ricettiva, l’occupazione locale dei residenti e delle maestranze forestali;
4. Assistenza integrata domiciliare, per migliorare la qualità della vita della popolazione anziana e delle loro famiglie nei Comuni delle are del sisma garantendo soluzioni socio sanitarie avanzate a domicilio, creando nuova occupazione qualificata e coinvolgendo staff infermieristico professionale residente nelle aree colpite;
5. Abitare sociale diffuso per condurre l’azione di reinsediamento in una dinamica di housing sociale reticolare che possa consentire di riattivare anche una dimensione di prossimità e di benessere, riqualificando spazi collettivi, formando attivatori di comunità, costruendo meccanismi di social street, di gruppi di acquisto condiviso, di reti di accoglienza diffusa, di sistemi di marchio territoriale;
6. Imprese agricole e sociali per l’innovazione del welfare, con azioni pilota per lo sviluppo di nuovi modelli di welfare in area rurale, integrando le imprese sociali ed agricole con un impegno da parte del pubblico, sperimentando e validando soluzioni e strategie innovative per combattere la diminuzione dei servizi, migliorare le opportunità sociali, imprenditoriali e occupazionali, qualificare la spesa pubblica.
Come Legacoop crediamo da sempre che più cooperazione equivale a maggiori opportunità di occupazione, solidarietà, coesione sociale e democrazia partecipativa. Questi progetti, insieme con quelli proposti dagli altri attori dei tavoli, potranno costituire l’ossatura di un Patto per una ricostruzione e uno sviluppo di queste aree che facciano da volano di nuova crescente centralità alle comunità che le vivono.