WELFARE: LE COOP SOCIALI CHIEDONO INCONTRO A CERISCIOLI SU TRASFORMAZIONI SETTORE
Settore: SOCIALE
Mancanza di coordinamento e d’integrazione nelle politiche sociali e bisogno di professionalità che sappiano sviluppare progetti per i bandi europei destinati al sociale per portare così nelle Marche risorse comunitarie anche in questo settore. "Sulle trasformazioni delle politiche sociali è necessario confrontarsi - scrive Amedeo Duranti, presidente del Comitato delle cooperative sociali di Legacoop Marche, chiedendo un incontro al presidente della Regione, Luca Ceriscioli -, lo domandiamo come sistema della cooperazione sociale che ha contribuito, in questi anni difficili, al mantenimento e all'evoluzione del sistema dei servizi del welfare della nostra regione. Un impegno quotidiano di migliaia di cittadini marchigiani che hanno scelto di dedicare la propria professionalità al servizio della parte più fragile della collettività".
Un impegno forte, si aggiunge nella lettera, "che è continuato con passione pur in presenza di un sistema in continua, incoerente e affannosa trasformazione, cosa che rende sempre più complesso realizzare progetti che possono garantire la continuità dei servizi, del lavoro e delle prestazioni ai cittadini fragili".
Il bilancio regionale 2016, ha garantito al sistema del welfare le stesse risorse dell'anno precedente grazie ad una rimodulazione della provenienza dei fondi ossia attraverso nuovi percorsi per finanziare il sociale. Nel caso dei fondi della sanità, però, malgrado gli importi siano stati superiori, ci sono stati in alcuni casi conseguenze negative, "che non siamo stati in grado di mitigare perché oggetto di accordi che non sono stati trasformati in atti formali da parte della Regione".
"Il Servizio politiche sociali – prosegue la nota - non può continuare ad essere organizzato senza essere messo nelle condizioni di gestire la parte dei bandi europei oggi necessari per finanziare i servizi". Anche qui serve una riorganizzazione nelle scelte di destinazione dei fondi attraverso i bandi Ue, specie per Fse e Feasr, oltre che rimodulare la stesura e i contenuti dei bandi stessi. "Non ci sembra né logico né conveniente che i bandi siano elaborati senza che vi sia una strategia condivisa sulle politiche sociali regionali", con una gestione "parcellizzata e non condivisa che fa correre il rischio di una gestione delle risorse senza prospettiva strategica".
Un esempio è il bando "Inclusione sociale e lotta alla povertà", che utilizza i voucher per l'acquisizione di servizi socio-educativi per minori a carico, quando ancora non esiste una regolamentazione regionale dell'uso dei voucher nei servizi, e che dimostra, sottolinea ancora la nota inviata al presidente della Regione Marche, "il grave rischio che si attuino azioni di politiche sociali in maniera scoordinata, senza alcuna integrazione". Lo stesso bando, poi, utilizza risorse considerate per il welfare ma che non aumentano i fondi a disposizione per i servizi perché usate per ridurre il costo del servizio alle famiglie, visto anche che i fondi per la rete integrata dei servizi del welfare non sono stati ripristinati all'ammontare del 2015. Stesso discorso varrebbe per la disabilità e gli anziani fragili per i quali si stanno preparando bandi simili. "Questo vuol dire ulteriori tagli ai servizi - conclude la nota di Legacoopsociali Marche -, senza considerare che far uscire i bandi a fine 2016 significa che saranno utilizzati e rendicontati nel 2017 e, quindi, di fatto il taglio è già in atto. Tutto questo ci preoccupa fortemente".