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ARTICOLI SULL'ARGOMENTO: LUCA CERISCIOLI
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE FIRMA LA CAMPAGNA STOP ALLE FALSE COOPERATIVE
La campagna Stop false cooperative ha il sostegno del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscoli, che ha firmato oggi la proposta di legge d’iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative. L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento composto da Agci, Confcooperative e Legacoop. Nelle Marche, le tre Centrali cooperative hanno già raccolto 3.500 firme con cui i cittadini chiedono al Parlamento di approvare una legge per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche. “Questa non è solo una firma, di un valore significativo – ha detto Ceriscioli -, ma è un impegno preso nei confronti del sistema cooperativo marchigiano per eliminare il fenomeno delle cooperative spurie, che sta da una parte inquinando il mercato delle gare, dall’altra compromettendo la qualità dei servizi”.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE FIRMA LA CAMPAGNA STOP ALLE FALSE COOPERATIVE
La campagna Stop false cooperative ha il sostegno del presidente della Regione Marche, Luca Ceriscoli, che ha firmato la proposta di legge d’iniziativa popolare per mettere fuori gioco le false cooperative. L’iniziativa è dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento composto da Agci, Confcooperative e Legacoop. Nelle Marche, le tre Centrali cooperative hanno già raccolto 3.500 firme con cui i cittadini chiedono al Parlamento di approvare una legge per contrastare il fenomeno delle false cooperative, che utilizzano strumentalmente la forma giuridica della cooperazione per perseguire finalità estranee a quelle mutualistiche. “Questa non è solo una firma, di un valore significativo – ha detto Ceriscioli -, ma è un impegno preso nei confronti del sistema cooperativo marchigiano per eliminare il fenomeno delle cooperative spurie, che sta da una parte inquinando il mercato delle gare, dall’altra compromettendo la qualità dei servizi”.