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TERREMOTO: ALLEANZA COOPERATIVE MARCHE, OLTRE 600 POSTI DI LAVORO A RISCHIO
Settore: LEGACOOP MARCHE
Sono 600-700 i posti di lavoro a rischio per le conseguenze del terremoto che ha colpito ad ottobre le Marche. Dai dati in continuo aggiornamento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane delle Marche, composta da Agci Marche, Confcooperative Marche, Legacoop Marche, il blocco di molti servizi, in particolare quelli sociali, nei territori colpiti dal sisma comporterà, fino al 31 dicembre, un calo del fatturato per le cooperative coinvolte di circa 2 milioni di euro. Delle problematiche della cooperazione, che in queste aree gestisce assistenza domiciliare, case di riposo, centri diurni, pulizie nelle scuole, l’Alleanza Cooperative Marche ha interessato la Regione in un confronto con il presidente Luca Ceriscioli.
Le rilevazioni dei danni che, con una scheda la Regione sta chiedendo, non tiene, infatti, conto dei danni che sta subendo la cooperazione che si occupa dei servizi. Molte cooperative saranno costrette ad attivare ammortizzatori sociali per queste 600-700 persone, di cui 320 sono stati già richiesti, fino al 31 dicembre. Alla contrazione dei fatturati e alla necessità di attivare la cassa integrazione, si stanno aggiungendo i ritardi dei pagamenti per i servizi offerti da parte delle pubbliche amministrazioni, cosa che sta già provocando grosse difficoltà finanziarie alle imprese cooperative. Per questo, l’Alleanza delle Marche chiede un impegno alla Regione a sostenere, nei confronti del Governo, l’esigenza di trovare una risposta a queste problematiche.
“Questo perché la cooperazione ci sarà anche oltre la ricostruzione – commenta Gianfranco Alleruzzo, copresidente Alleanza Cooperative Marche -, perché nella ricostruzione è indispensabile investire nelle realtà locali, che dovranno prendere vita su nuove basi relazionali, sociali ed economiche. Una ricostruzione che dovrà essere un mix di partecipazione attiva dei cittadini, di impegno delle realtà locali e delle istituzioni e di risorse economiche, ma anche umane e culturali non solo nazionali. Per questo stiamo agendo per realizzare le migliori condizioni per le nuove comunità che verranno: radicate nel territorio e aperte al mondo. La ricostruzione ha bisogno di progetti che rendano attrattive le nuove comunità che nasceranno a seguito del sisma. Progetti che abbinino sviluppo economico, turismo, nuove forme di socialità e solidarietà, crescita culturale e valorizzazione del patrimonio locale. Progetti che invertano la deriva allo spopolamento che questi territori hanno conosciuto in questi anni. L’Alleanza c'è e ci sarà offrendo il suo contributo per superare assieme la grande catastrofe che ci ha colpito”.