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LEGACOOPSOCIALI MARCHE: GIUDIZIO POSITIVO SU NUOVA LEGGE SERVIZI SOCIALI
Settore: SOCIALE
27 nov 2014
E’ un giudizio positivo quello espresso da Legacoopsociali Marche sul testo di legge “Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, approvato martedì dall’Assemblea legislativa delle Marche. Nella proposta finale, votata in aula, sono state recepite anche le proposte della cooperazione come il riconoscimento, tra i soggetti sociali di riferimento, delle cooperative sociali e del forum del terzo settore e l’eliminazione delle gare al massimo ribasso.
Un elemento da evidenziare, in questo particolare momento di crisi e di accentuata fragilità dei soggetti più deboli, è l’introduzione della destinazione da parte della Regione e degli Enti locali di almeno il 5% delle forniture di beni e servizi, di importo inferiore alla soglia comunitaria, alle cooperative sociali di tipo B, che si dedicano all’inserimento lavorativo di persone definite “svantaggiate” secondo la legge 381/91. Una novità che rende non più eludibile l’impegno delle Amministrazioni pubbliche in tal senso.
Nel complesso, però, la norma avrebbe potuto avere un orientamento più incisivo e innovatore specie per quanto riguarda gli affidamenti che potevano prevedere la sperimentazione di assegnazione dei servizi attraverso l’accreditamento con l’obiettivo di superare le gare d’appalto e garantire così qualità sostenibili e continuità gestionale.
Come Legacoopsociali Marche continueremo ad esercitare la nostra azione di vigilanza sull’applicazione della legge specie in relazione alla gestione degli appalti. Crediamo, inoltre, che in un futuro, non tanto lontano, sia assolutamente necessario introdurre nel testo appena approvato dei correttivi che vadano nella logica dell’accreditamento dei servizi. La nostra proposta è quella di sperimentare forme di affidamento che vadano oltre le gare d’appalto per entrare nella logica di una coprogettazione di servizi di welfare o di un sistema di accreditamento dei servizi socio sanitari, sociale ed educativi per garantire all’utenza servizi di qualità, sostenibili ed omogenei nel territorio regionale. Due opportunità che permetterebbero una reale partecipazione e un concreto contributo degli attori del welfare, che vivono ogni giorno a contatto con i bisogni dei cittadini.
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