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INSIEME PER IL WELFARE
Settore: SOCIALE
24 ott 2014
Insieme per il welfare. Le Centrali cooperative regionali Agci, Confcooperative, Legacoop Marche, i sindacati Cgil, Cisl, Uil Marche e il Forum del Terzo settore hanno una posizione unitaria sulla proposta di legge per il sistema regionale dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia, che ha appena iniziato il cammino in V commissione Salute dell’Assemblea legislativa delle Marche. “Abbiamo fatto un grosso passo avanti nel lavoro condiviso – commenta Franco Alleruzzo, presidente di Legacoop Marche – e nella proposta degli emendamenti alla proposta di legge e nei contenuti unitari che abbiamo chiesto di inserire nel testo”.
La priorità, sottolinea Alleruzzo, “è che ci sia la volontà, espressa nella pdl, di rimuovere le condizioni sociali ed economiche che costituiscono la causa della fragilità e dell’emarginazione sociale. E’, inoltre, fondamentale che ci possa essere la partecipazione diretta di tutti i soggetti che si occupano di welfare nelle Marche, fattore che garantisce così la partecipazione dei cittadini alla costruzione e all’applicazione delle politiche per i servizi sociali nella nostra regione”.
Centrali cooperative, sindacati e Forum del Terzo settore hanno, perciò, chiesto che sia previsto una Consulta Regionale sul Welfare “come luogo comune di rappresentanza – spiega Alleruzzo – per potersi confrontare su tutto ciò che riguarda il sistema dei servizi sociali nelle Marche e poter incidere, come soggetti direttamente coinvolti, nella definizione e nell’applicazione delle politiche regionali di questo settore”.
Un altro elemento di rilievo riguarda l’affidamento dei servizi sociali da parte delle pubbliche amministrazioni. “La nostra proposta è quella di sperimentare forme di affidamento che vadano oltre le gare d’appalto – dice Alleruzzo – per entrare nella logica di una coprogettazione di servizi di welfare o di un sistema di accreditamento dei servizi socio sanitari, sociale ed educativi per garantire all’utenza servizi di qualità, sostenibili ed omogenei nel territorio regionale. Due opportunità che permetterebbero una reale partecipazione e un concreto contributo degli attori del welfare, che vivono sulla loro pelle il contatto quotidiano con i bisogni dei cittadini”.