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CORONAVIRUS: VALUTAZIONI DI LEGACOOP MARCHE A DOCUMENTO REGIONE
Settore: LEGACOOP MARCHE
12 mar 2020
Per Legacoop Marche, sono ampiamente positive le proposte di misure per affrontare l’emergenza coronavirus contenute nel documento delle amministrazioni regionali al Governo, così come integrate dalla Regione anche per la loro applicazione nelle Marche. A queste andrebbero aggiunte ulteriori valutazioni legate alla specificità del mondo cooperativo come approfondito nel documento che l’associazione ha inoltrato alla Regione dopo i diversi confronti avvenuti.
Sono 180 le imprese che nelle Marche aderiscono a Legacoop Sociali, Legacoop Produzioni e Servizi, CulTurMedia Legacoop e Legacoop Agroalimentare, settori di attività Che, più di altri, si considera stiano risentendo delle politiche restrittive assunte, servizi sociali ed educativi, assistenza socio sanitaria, servizi alle persone e alle imprese, turismo e cultura, agroalimentare, manifatturiero e costruzioni. Queste cooperative rappresentano il 74 % del numero delle aderenti, il 36 % della produzione il 74 % dell’occupazione complessiva.
Da una prima ricognizione sugli effetti delle politiche restrittive adottate, emerge che, dal 26 febbraio al 6 marzo, i lavoratori in assenza forzata dall’attività (sospesi dal lavoro con varie modalità) per chiusura dei “cantieri e delle unità produttive” e i lavoratori risultati inattivi (ancorché presenti a lavoro) a causa dell'interruzione forzata dell'attività, sono stati circa 3.054, con un valore stimato della mancata produzione pari a 2,95 milioni di euro. Senza dimenticare, poi, le pesanti difficoltà delle cooperative manifatturiere, con ordinativi disdetti o forniture mancate, della logistica e del trasporto collegate a filiere interrotte, dell’agroalimentare e pesca che rischiano il blocco delle filiere di produzione e trasformazione con un calo drastico di ordini.
Per l’immediata emergenza, sottolinea Legacoop Marche nel documento, insieme all’imprescindibile e prioritario fattore-tempo per l’adozione delle misure per affrontare questa emergenza, occorre anche considerare la Cassa integrazione in deroga debba essere garantita a tutti i settori colpiti dalla crisi e, per le imprese cooperative, ai soci lavoratori con rapporto di lavoro subordinato così come per il Fondo di integrazione salariale prevedere la semplificazione dei criteri e delle procedure di accesso per tutte le imprese colpite. Per Legacoop Marche, è anche necessario rafforzare e consolidare ogni forma agevolativa per l’accesso al credito delle imprese e di favorire un rafforzamento anche dal punto di vista patrimoniale prevedendo, in particolare, un utilizzo maggiormente efficace e mirato del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese oltre a garantire il pagamento di servizi chiusi per cause connesse all’emergenza.
La necessità di concentrarsi sulle misure di emergenza, per superare la crisi sanitaria ed economica della regione e del Paese, non può prescindere da un’altrettanta necessaria e contestuale visione più complessiva, con l’esigenza di un impegno per il rilancio dell’economia intrecciata con quella di una trasformazione radicale del sistema-regione e del sistema-Paese.
Vanno, quindi, garantite allo stesso tempo le politiche regionali in corso, a cominciare dal Quadro attuativo 2020 della legge regionale n. 5/2003 sulla cooperazione marchigiana e dal Patto per la ricostruzione e lo sviluppo fino alla valorizzazione delle cooperative di comunità nella connessione delle aree interne e periferiche, a un piano di promozione delle produzioni della filiera cooperativa agroalimentare e della pesca, nonché agli obiettivi delineati nel protocollo d’intesa con la Giunta regionale e nel documento “Cambiare le Marche Cooperando”.