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CORONAVIRUS: PROTOCOLLO REGIONE-ALLEANZA COOPERATIVE MARCHE PER APPLICAZIONE ART. 48 “CURA ITALIA”
Settore: LEGACOOP MARCHE
18 mag 2020
Insieme per dare risposte urgenti ai bisogni delle famiglie, degli anziani, dei disabili e delle persone in difficoltà. Regione Marche, Alleanza Cooperative Italiane delle Marche e i sindacati Cgil, Cisl, Uil hanno sottoscritto un protocollo che applica, a livello regionale, l’articolo 48 del decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020.
Il protocollo attua l’articolo 48 del decreto-legge 17 marzo 2020, n.18 “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19” e l’articolo 9 decreto-legge 9 marzo 2020, n.14 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all'emergenza Covid convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27 senza modifiche”.
Con l’accordo, i firmatari si impegnano a continuare a soddisfare, anche durante l’emergenza sanitaria per il coronavirus, i bisogni sociali e socio-sanitari delle famiglie e delle persone fragili nel rispetto del piano individualizzato educativo riabilitativo.
Un impegno che riguarda anche la possibilità, prevista sempre dall’articolo 48, di salvaguardare la continuità retributiva dei lavoratori che operano nei servizi sociali e socio-sanitari. Una sicurezza resa possibile tramite il pagamento, da parte degli Enti locali interessati, dei servizi sospesi durante l’emergenza. In particolare, la Regione Marche trasferisce risorse agli Ats e all’Asur per i servizi socio-sanitari.
Secondo l’accordo, i gestori dei servizi si impegnano ad erogare le prestazioni in forme individuali domiciliari, prestazioni a distanza o servizi, nel rispetto delle direttive sanitarie, negli stessi luoghi dove si svolgono abitualmente senza creare assembramenti per le persone.
“Come sistema cooperativo, abbiamo raggiunto un grande obiettivo – dice Gianfranco Alleruzzo, presidente Legacoop Marche -, che è quello di definire una cornice di respiro regionale per una legge nazionale. Un perimetro in cui agire che diventa punto di riferimento per qualsiasi ente locale, Comune o Ambito che dovranno programmare l’apertura dei servizi”. E’ uno strumento, aggiunge Alleruzzo, “in cui viene ribadita la centralità della coprogettazione per la ripartenza dei servizi sociali e socio-sanitari”.