CORONAVIRUS: COOPERATIVE E SINDACATI ALLA REGIONE, FORTE AZIONE DI SISTEMA PER EVITARE SOSPENSIONE SERVIZI SOCIALI, AUSILIARI E SOCIO-SANITARI

CORONAVIRUS: COOPERATIVE E SINDACATI ALLA REGIONE, FORTE AZIONE DI SISTEMA PER EVITARE SOSPENSIONE SERVIZI SOCIALI, AUSILIARI E SOCIO-SANITARI

Settore: LEGACOOP MARCHE

26 mar 2020

Serve una forte azione di sistema per evitare la sospensione dei servizi sociali, ausiliari e socio-sanitari. I sindacati Cgil, Cisl, Uil e le centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop delle Marche hanno inviato una lettera al Presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, in cui sottolineano le urgenze del sistema sociale e sanitario per affrontare l’emergenza coronavirus e tra queste, con priorità assoluta, l’approvvigionamento di mascherine e dispositivi di protezione individuale. Centrali cooperative e sindacati chiedono su questo l’immediata convocazione dell'apposito Tavolo regionale istituito per l’emergenza.

 

Questo il testo della lettera inviata al Presidente della Regione Luca Ceriscioli:

 

“Le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil e le Centrali Cooperative Agci, Confcooperative, Legacoop delle Marche, ringraziano tutti i lavoratori e tutte le cooperative sociali e dei servizi impegnati congiuntamente, in una fase così drammatica per il Paese, a tutelare l’occupazione nel rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Le lavoratrici ed i lavoratori con grandi difficoltà stanno continuando a prestare la propria professionalità, nei territori, per erogare servizi alle persone in difficoltà, ovvero persone anziane, minori, persone con disabilità presso strutture della sanità, residenze sanitarie e a domicilio, presso comunità psichiatriche, strutture per persone con dipendenze, senza fissa dimora e migranti. Tali servizi essenziali per gli utenti, ed indirettamente per le loro famiglie, sono diffusi in tutta la regione, occupano oltre 10.000 lavoratrici e lavoratori e garantiscono in quota parte il welfare marchigiano e conseguentemente la tenuta sociale ed economica della nostra regione.

 

Vanno pertanto sostenuti dalle strutture pubbliche deputate, in primis la Protezione Civile, affinché siano agevolmente dotati dei necessari dispositivi di protezione. Va, inoltre, sostenuta e garantita la continuità dei servizi e dei redditi valorizzando, anche attraverso una necessaria azione congiunta con il sistema delle autonomie, quanto previsto dal Decreto Cura Italia. Va, ora, garantita una forte azione di sistema a sostegno dei servizi sociali e ausiliari, sociosanitari ed educativi per il contenimento del coronavirus in tre punti:

* dotare i servizi sociali e ausiliari, socio-sanitari ed educativi di idonei dispositivi di protezione e strumenti adeguati affinché si possa evitare il contagio degli operatori che lavorano, oggettivamente, in condizioni precarie. Tali dispositivi dovranno essere distribuiti anche alla rete che fa assistenza e servizi nelle strutture sanitarie, nei centri residenziali e domiciliare fin da subito a partire dalle zone in difficoltà;

* tutelare e garantire la continuità dei servizi sociali e ausiliari, socio-sanitari ed educativi, consentendo che siano riorganizzati nelle modalità più consone al momento;

* garantire la continuità del reddito alle lavoratrici ed ai lavoratori attraverso l’applicazione dell’articolo 48 del D.L. 17 marzo 2020, n. 18.

 

A tale scopo le Organizzazioni Sindacali di Categoria e le Centrali Cooperative avviano un tavolo di confronto permanente per:

- monitoraggio sull’andamento degli ammortizzatori sociali anche per l’eventuale coinvolgimento degli

istituti bancari per l’anticipo dei pagamenti ai lavoratori

- esame congiunto delle misure previste dal DL 18/2020 sul personale della categoria e del recente Protocollo siglato con il Ministero della salute sulla tutela degli operatori sanitari, socio-sanitari e socioassistenziali pubblici e privati, ai fini della loro applicazione.

 

Allo stesso scopo richiedono la convocazione urgente del Tavolo regionale sull’Emergenza Covid-19 per affrontare la situazione e le proposte qui esposte”.

 

La lettera



SUGLI STESSI ARGOMENTI: Coronavirus