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COOPSTARTUP PER COSTRUIRE IL FUTURO
Settore: LEGACOOP
Coopstartup per “costruire il futuro”. Nasce dai risultati di due anni del progetto per promuovere startup cooperative, creato da Coopfond e Legacoop, lo spirito e la volontà di continuare a investire sui giovani e sul fare cooperazione. Un’iniziativa, di cui si è tracciata una prima sintesi nel meeting nazionale che si è svolto a Roma, che ha visto protagonista anche Legacoop Marche con Coopstartup Marche da cui sono finora nate due cooperative, Inside e La Biologica.
I numeri di Coopstartup, presentati nel meeting da Barbara Moreschi di Coopfond, sono da collezione: cento startup cooperative in incubazione, oltre mille giovani coinvolti nei cinque progetti regionali e provinciali (Marche, Puglia, Ligura, Lazio, Ferrara) e nei due interregionali (FarmAbility e Unicoop Tirreno), cinque progetti in rampa di lancio (Calabria, Sardegna, Basilicata, Messina, Reggio Emilia), 300 idee selezionate, 37 partenariati, otto startup cooperative realizzate (Inside, La Biologica, Città della cultura, Coop@, Ecoplanner, L’Alveare, Fucina delle arti, Experience).
"Una società dove c'è più cooperazione, è una società più giusta. Un'economia dove c'è cooperazione, è un'economia più equa – ha detto durante il meeting Aldo Soldi, direttore generale di Coopfond -, per questo Coopstartup nasce per costruire il futuro perché la cooperazione ha bisogno di nuove cooperative, di nuove cooperatrici e cooperatori e, per realizzare questo progetto per il futuro, ci siamo detti che era subito necessario farlo con i giovani e aprire le finestre per guardarci attorno, per coinvolgere un mondo che non fosse solo il nostro mondo. In due anni e mezzo, abbiamo coinvolto mille giovani in Coopstartup, che hanno deciso di diventare cooperatori, e siamo riusciti a far parlare bene di cooperazione in un periodo in cui non era facilissimo. Abbiamo incontrato tanti giovani, energia e speranza per il nostro Paese".
Quattro le grandi aree d’azione su cui Coopstartup ha lavorato e sui si sono confrontati, nel meeting, i cooperatori consolidati e le “new entry”: finanza, valutazione, incubazione e accelerazione, animazione territoriale e comunicazione.
Il coordinatore di Legacoop Marche, Fabio Grossetti, è intervenuto nella sessione dedicata alla valutazione delle startup. "Per valutare una startup cooperativa, non bastano i classici metodi socio-economici – ha detto Grossetti -, dobbiamo andare a leggere il rapporto fra innovazione e cooperazione e soprattutto capire il legame del progetto con la comunità, con la rete alla quale la startup dimostra di aver tessuto legami che abbiano sia finalità direttamente economiche ma anche di acquisizione di conoscenze. Dobbiamo valutare come i valori cooperativi vengono vissuti nella startup, la centralità della persona, il ruolo del socio, la governance, la mutualità".
Un invito all’entusiasmo è arrivato da Mauro Lusetti, presidente Legacoop. “A voi startupper cooperativi si chiede, prima di ogni cosa, di portare sangue nuovo alla nostra associazione e di sviluppare un senso di appartenenza ad essa - ha sottolineato Lusetti -, i giovani che hanno voglia di crescere e di mettersi in gioco per crearsi una prospettiva futura, se lo fa insieme ad altri, hanno più opportunità che in qualsiasi altra impresa. Lavorare in cooperativa vuol dire cooperare insieme ad altri e non avere padroni, trovando nella cooperazione un ascensore sociale. In questa società, ci sono persone che hanno voglia di avere una loro attività autonoma condivisa secondo regole democratiche di gestione”. Lusetti ha aggiunto che “è importante essere imprenditori di se stessi ma ancora di più condividere le esperienze con le altre cooperative. Grazie a Coopfond, sono nate tante cooperative prima delle vostre, che hanno scelto di finanziare la nascita di nuove startup cooperative. Questo tema deve essere sempre presente e accompagnarvi durante la fase di crescita da startup a cooperativa. Il patrimonio che genererete nella vostra cooperativa lo dovrete poi trasmettere ai futuri cooperatori. Ci tengo a sottolinearlo. Il movimento cooperativo ha questo elemento di forte intergenerazionalità".
La sintesi del meeting Coopstartup 2015, curata dalla giornalista Annamaria Vicini