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AGRICOLTURA BIOLOGICA: COOPERATIVA LA TERRA E IL CIELO COMPIE 40 ANNI
Settore: COOPERATIVE
16 mag 2020
Sono stati fra i pionieri dell’agricoltura biologica in Italia. Ora sono una realtà consolidata, costruita dal 1980 sui valori del biologico etico, che sta avendo una forte crescita in queste settimane di emergenza sanitaria per il coronavirus. Possibile segno della richiesta di cibo salutare da parte di molti consumatori in Italia e all’estero. La cooperativa La Terra e il Cielo festeggia in questi giorni i suoi primi 40 anni di lavoro sulle colline di Piticchio di Arcevia (Ancona). Nata dal desiderio di un gruppo di ragazzi di lavorare insieme per “salvare la terra” e valorizzare di nuovo il ruolo e il valore dell’agricoltura, oggi La Terra e il Cielo è un modello riconosciuto a livello internazionale per il suo biologico etico.
Nella colorata sede dal murales “Paraiso” dell’artista Zosen, dove si utilizza solo energia rinnovabile prodotta con un impianto fotovoltaico, La Terra e il Cielo raccoglie i beni agricoli dei suoi 106 soci e li trasforma, con i suoi 18 dipendenti, in prodotti alimentari di altissima qualità e la tracciabilità di filiera agroalimentare certificata. Per tutta la produzione integrale biologica, la cooperativa si avvale di un mulino a pietra del 1600 le cui macine vengono mosse dalla forza dell’acqua. Solo così si ottiene il “vero integrale” e il valore nutrizionale rimane inalterato.
Queste sono le premesse che caratterizzano tutta la produzione della pasta biologica La Terra e il Cielo, di semola, farro e di grani antichi con l’esclusiva “pasta 700 grani”, fatta con la farina di grani da popolazioni evolutive coltivati nelle Marche, identificati con il contributo e la ricerca dei genetisti Salvatore Ceccarelli e Stefania Grando. La trasformazione artigianale a basse temperature è da sempre l’emblema della cooperativa ma nel paniere biologico ci sono anche riso, cereali, legumi, farine, tutti bio. Fra le eccellenze l’orzo mondo biologico per il caffè. Fra i grandi nomi che hanno portato la loro testimonianza a Piticchio, ci sono state il premo Nobel per la Pace, Rigoberta Menchù e l’attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva.
Dopo un paio di anni difficili, causati dalla diffusione del biologico industriale nella grande distribuzione organizzata e nei discount, talvolta legata anche a dannosi scandali, nel 2019 il fatturato de’ La Terra e il Cielo è ripreso a salire arrivando ad un valore di 2 milioni di euro. Il 55% è sviluppato in Italia, il 45% all’estero, con la crescita dei mercati in Belgio (+20%), Gran Bretagna (+11%) e Francia (+5%) e fra i mercati extraeuropei l’Arabia Saudita ha registrato il +31%. Nei primi quattro mesi del 2020, anche per un probabile maggiore desiderio di consumare cibo sano e salutare, le vendite sono cresciute nel complesso del 25%, in Italia con un aumento del 24% specie nella grande distribuzione (+25%), nei negozi specializzati (+23%) e nei gruppi di acquisto solidali (+8%). In Europa, La Terra e il Cielo ha registrato un incremento del fatturato del +40%, con il Belgio cresciuto addirittura del +88%, Francia +30% e Gran Bretagna +25%. Fuori dalla Ue, con un aumento del +23%, la Svizzera ha incrementato gli acquisti del +92% e gli Stati Uniti +42%.
“Dopo 40 anni di lavoro, confermiamo che ciò che ci ha ispirato allora e che continua a farlo anche oggi, è la profonda convinzione che il rapporto fra la persona e la natura vada riequilibrato, per la salvaguardia dell’ambiente sempre più compromesso – dice il presidente Bruno Sebastianelli -, solo così potremo riacquistare la dignità della nostra essenza nel rispetto del mondo e di quelli che incontriamo sul nostro cammino, in quello che facciamo ogni giorno per arrivare a questo risultato, sia un campo da coltivare o una pianta da far crescere”.
Con questo obiettivo, La Terra e il Cielo ha portato avanti, in questi anni, l’impegno a costruire “il vero biologico etico – aggiunge Sebastianelli -, con l’obiettivo di tutelare i piccoli produttori e l’agricoltura famigliare, riconoscendo il prezzo giusto per il loro lavoro e per un prodotto che è profondamente legato alla bellezza del territorio, con la volontà di rispettare i diritti dei lavoratori e la legalità. Questo si è tradotto nella realizzazione di un biologico a 360 gradi, per incentivare nuovi stili di vita, una nuova economia e una nuova finanza più giusta, etica e solidale”.