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CALZATURIFICIO LUIS COMPIE 30 ANNI
Settore: COOPERATIVE
E’ stata una delle prime esperienze nelle Marche di “workers buyout”, le imprese che vengono rilevate e fatte rinascere dagli stessi lavoratori per salvarle dalla chiusura. E’ nato così il Calzaturificio Luis trent’anni fa, una cooperativa di produzione e lavoro. Un anniversario che si è celebrato domenica 22 aprile nella sede di via del Lavoro, in una cerimonia cui hanno partecipato l’assessora regionale alle Attività produttive, Manuela Bora, il sindaco di Trecastelli, Faustino Conigli, e il responsabile del settore Produzione Lavoro di Legacoop Marche, Massimo Lanzavecchia, che ha consegnato una targa all’impresa a nome dell’associazione per il lavoro compiuto in questi anni.
La cooperativa Luis è stata costituita nel 1988 da 12 soci-lavoratori in seguito al fallimento dell’impresa godendo delle agevolazioni dell’allora legge Marcora. Tutti insieme, con coraggio e desiderio di continuare a mantenere il proprio posto di lavoro, hanno messo a disposizione le proprie competenze e specializzazioni nelle fasi di montaggio, finissaggio e controllo finale della calzatura. Una produzione che, nel corso degli anni, si è allargata fino a raggiungere un organico di soci lavoratori e dipendenti specializzati non solo nelle fasi di montaggio e finissaggio ma in una serie di lavorazioni accessorie volte ad offrire servizi aggiuntivi ai propri clienti. I soci oggi sono 27, gli occupati 58 di cui 34 donne e 24 uomini. L’impresa, che opera sia come conto terzi sia con un proprio marchio, ha avuto un fatturato 2017 di 2,9 milioni di euro.
“Questa crescita è stata contraddistinta, nel corso degli anni, da alti e bassi – spiega la presidente Francesca Angeloni - che hanno portato i vertici dell’impresa a differenziare le strategie aziendali da adottare intraprendendo, da un lato, una sorta di processo di internalizzazione di quelle fasi produttive che richiedono una manualità e una precisione tali da contraddistinguere un prodotto come “made in Italy”, dall’altro nell’offrire ai propri clienti una serie di servizi accessori, ormai indispensabili al fine di un’operazione di fidelizzazione del cliente”. Come diverse realtà produttive del settore, però, anche il Luis ha dovuto affrontare periodi critici, sia per investimenti aziendali che non hanno dato il risultato auspicato, nel 2002-2003, sia per le conseguenze della crisi economica del 2008-2009.
“Sono stati periodi difficili che la cooperativa è riuscita a superare solo con un duplice intervento – afferma -, il primo è stato quello di investire nella propria forza lavoro, formando manodopera specializzata e in grado di realizzare un prodotto di alta gamma. Il secondo quello di diversificare il proprio portafoglio clienti, rivolgendosi a marchi di prestigio”. Malgrado le avversità, però, il Luis ha registrato un aumento costante di occupati e di fatturato dal 1988. Oltre alla produzione storica realizzata per i marchi Vic Matié e O.X.S. a partire dal 2010, sono iniziate importanti collaborazioni con marchi come Tod’s, Giuseppe Zanotti, Alberto Fermani, Cinzia Araia, Serafini che hanno consentito di specializzare la produzione anche in articoli femminili e sportivi oltre alla linea uomo. Nel 2015, l’azienda è stata rafforzata dall’ingresso nel capitale sociale di Cfi e di Coopfond nel 2016, segno di fiducia nelle potenzialità del calzaturificio da parte del mondo cooperativo.
Nel 2017, il Calzaturificio Luis ha rilevato l’outlet di fronte alla propria sede, dove venivano commercializzati i marchi Vic Matiè e O.X.S. Decisione presa al fine di rafforzare l’operatività di una zona industriale importante per il territorio, garantire occupazione e offrire prodotti di qualità e contraddistinti dal “made in Italy”, a prezzi accessibili.
“Il Calzaturificio Luis, nato come un semplice terzista – aggiunge la presidente - si presenta ora come un collaboratore di fiducia dei più prestigiosi marchi di calzature. Grazie all’esperienza accumulata ha deciso di realizzare una propria collezione di calzature sportive uomo-donna e bambino ampliando anche la propria rete vendita. Nel corso degli anni ha avuto l’onore di dare occupazione alla terza generazione, in linea retta, dai soci fondatori. Oltre agli addetti diretti, ha generato un notevole indotto avvalendosi, a sua volta, di terzisti e di studi di consulenza e modelleria in una zona, fino a qualche anno fa, dedita in prevalenza al settore cantieristico, che ha attraversato una profonda crisi, riabilitando e recuperando la forza lavoro, con un turn-over costante”.